Oltre alla sua attività come direttore d’orchestra, Marco affianca la direzione artistica della Fondazione LaFil Filarmonica di Milano e della Società dei concerti Trieste a numerosi progetti divulgativi e sociali, per diffondere la musica classica oltre il suo pubblico tradizionale e avvicinarla alle nuove generazioni. È appassionato interprete di un vasto repertorio, con una predilezione per il primo Ottocento e il primo Novecento.
Per Marco Seco “fare musica” è un’esperienza totale, che non si limita alla performance sul podio ma si esplica in un approccio multidisciplinare.
Tra i suoi impegni recenti figurano tour europei in sale quali la Gewandhaus di Lipsia, la Musikhalle di Amburgo, la Liederhalle a Stuttgart, Die Glocke a Brema, il Teatro Reale dell’opera e la DR radio hall a Copenhagen, la Tonhalle Maag a Zurigo. Negli Stati Uniti, ha partecipato al Festival Spoleto USA a Charleston.
Per la riapertura del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, ha proposto l’integrale delle sinfonie di Felix Mendelssohn e alcuni dei suoi concerti solistici più famosi. Contemporaneamente ha ideato una rassegna di concerti cameristici dedicati alla sorella del compositore, Fanny, a sua volta autrice, nel Museo Bagatti Valsecchi.
L’ultimo lavoro di Marco come direttore artistico de LaFil ha coinvolto il Museo delle Culture (MUDEC) di Milano e il gruppo 24Ore cultura. Per una settimana, tutte le sere, le attività museali sono diventate musicali, con programmi e iniziative ispirati alla mostra sul Surrealismo in corso. Un dialogo continuo di rimandi tra arte e musica classica, con spettacoli, performance realizzate all’interno e all’esterno del percorso espositivo, prove aperte, incontri e laboratori didattici. Un’esperienza artistica immersiva e totalizzante e un progetto culturale unico nel suo genere, che reinventa il concetto di fruizione musicale della città.
In residenza a Trieste, LaFil Filarmonica di Milano ha portato un progetto dedicato a Beethoven, eseguendo le sinfonie n°5, 7 e 8, diverse Ouverture e concerti solistici con un focus sulle pagine ispirate alle danze presenti nelle sue composizioni. Negli stessi giorni gli strumentisti hanno suonato nei saloni dei palazzi, nei giardini e nei parchi della città, proponendo pezzi cameristici scritti per contesti simili.